Vitigno NERO D'AVOLA
Pubblicato da Sicilianet.net in ENOGASTRONOMIA · 7 Giugno 2020
Il Nero d’Avola è il re dei vitigni a bacca rossa della Sicilia, grazie alle sue doti di eleganza, sontuosità e carattere. È un rosso massiccio, ma vellutato, dotato di profondità, frutto caldo, ma non esplosivo e splendidi profumi di macchia mediterranea, terra ed eucalipto.
Esistono diverse differenze di carattere fra i Nero d'Avola prodotti nella parte centro occidentale della Sicilia e quelli della zona sud-orientale: i primi risultano quasi sempre più fruttati e dolci al palato; i Nero d'Avola coltivati nella zona sud-orientale, sono decisamente più fini e articolati, con spiccati sentori di fiori secchi e spezie in particolare quelli coltivati nelle contrade delimitate dalle denominazioni di origine controllata Eloro e Noto.
I vini prodotti da uve di Nero d'Avola sono esportati in tutto il mondo. Presentano una buona acidità che dà loro possibilità di lungo invecchiamento, se ben conservati e se provenienti da alcune zone, soprattutto quelle dette prima, meglio ancora se provenienti da uve coltivate con il tradizionale sistema detto ad "alberello" portato in Sicilia dai Greci fra il VIII e il VII secolo a.C.
Sono tipicamente vini di forte carattere, talvolta un po' spigolosi talvolta molto eleganti. Al naso presentano vari sentori: di spezie e viole alcuni, altri di frutta a bacca rossa più o meno matura, altri ancora caratteristici profumi eterei dovuti all'alcolicità.
Il Nero d'Avola è presente sul mercato sia in purezza sia assieme ad altre uve. Il più antico di questi uvaggi è il Cerasuolo di Vittoria DOCG (titolo alcolometrico 13%) ricavato da Nero d'Avola e Frappato, che è prodotto sulla costa meridionale della Sicilia fra Ragusa e Gela.
Ai nostri giorni, talvolta è utilizzato per il blending con vini come il Merlot, il Cabernet-sauvignon e soprattutto con il Syrah.
Caratteristiche organolettiche del Nero d’Avola
Il bouquet è avvolgente, ma austero con frutta rossa come prugne, ciliegie sotto spirito e frutti di bosco. Non mancano fiori appassiti, spezie dolci, note terrose molto fini che ricordano liquirizia e rabarbaro e poi il richiamo del mare con iodio, muschio e i tipici profumi di pino ed eucalipto. Il tutto è declinato con decisione, ma non è mai un bouquet paffuto o ridondante, anzi è diretto e molto pulito.
Il sapore è caldo, con acidità ben modulata, struttura potente, ma con tannini fini, non è mai sgarbato e si sente una certo calore asciutto e rovente in sottofondo, nascosto sotto i sapori balsamici e di bosco. Equilibrio, intensità e profondità sono ottimi, non è un vino esile, ma non aspettatevi muscoli e marmellata, ma finezza e armonia.