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Made in Sicily: L'Arte del Cuoio a Palermo e in Sicilia
Il Magazine sul Made in Sicily
Pubblicato da Sicilianet.net in Artigianato Siciliano · 19 Aprile 2021
In Sicilia, e nella fattispecie a Palermo e provincia, sino al secolo scorso, vi erano molte concerie specializzate nel trattamento del cuoio; combinando una sostanza presente nei vegetali capace di reagire con gli elementi della pelle animale, il tannino, ne prevenivano la putrefazione e la trasformavano in cuoio.
Gli artigiani e i commercianti nel capoluogo siciliano si concentravano nel centro storico, nella zona di piazza Rivoluzione e via Paternostro; in quest’ultima ancora oggi sono presenti negozi specializzati nella vendita di valigie.



Le botteghe rifornivano non solo la città, ma anche tante altre zone, di ottime calzature, borse e svariati oggetti in pelle: piccoli laboratori dove i mastri si tramandavano l’arte, con gesti antichi e sapienti, da padre in figlio da svariate generazioni, rinnovando una tradizione con almeno due secoli di storia.
Il mestiere, la passione e la materia naturale, miscelate tra loro, sono il valore aggiunto che fanno percepire l’artigianalità del prodotto che, con il suo odore intenso, la naturale morbidezza del cuoio e la sua robustezza, riesce a coinvolgere armoniosamente i sensi.
La produzione in Sicilia è molto variegata, dal braccialetto al casco da moto ricoperto in cuoio, dalle cinture alle cartucciere, dalle borse manager alle fondine per armi: praticamente si fa di tutto a esclusione delle calzature., le cinture per uomo e donna, i portafogli, le borse e borsellini, i marsupi e gli spallari, la piccola pelletteria quale i portachiavi, i portasigarette, portacellulari, portaocchiali.



Al contrario di altre categorie di artigiani le quali hanno beneficiato dell’enorme progresso tecnologico dell’ultimo ventennio, nel settore della cuoieria, le attrezzature sono praticamente le stesse dalla fine del 1800.
L’unica vera differenza consiste nel fatto che le macchine da cucire non sono più a pedale come nei secoli scorsi, ma elettriche. Nella mia bottega si utilizzano ancora tecniche vecchie di secoli, come ad esempio la pirografia usata per disegnare le mappe sulle pelli di animali con dei ferri roventi. Dalla creazione del cartamodello alla realizzazione della forma, dal taglio alla colorazione, tutto è rigorosamente fatto a mano.
La guerra ovunque porta con se distruzione e sofferenza; in Sicilia ha contribuito a minare le solide fondamenta dell’arte della lavorazione del cuoio, consolidata nel tempo da abili artigiani che avevano dato impulso allo sviluppo e alla crescita della terra palermitana.



Ad anni di distanza, c’è chi rispolvera il vecchio mestiere di lavorare e intagliare finemente questo materiale per creare oggetti di uso quotidiano che richiamano le essenze delle più antiche tradizioni.
Purtroppo i comparti del cuoio e della pelletteria a Palermo, una volta molto fiorenti, hanno avuto una crisi dovuta al degrado del centro storico. La zona dove sorgevano le botteghe fu, infatti, duramente bombardata dagli anglo-americani e mai ricostruita e gli artigiani sono andati via facendo perdere una tradizione antichissima.
Ultimamente l’interesse dei giovani verso questa forma di artigianato è aumentato in maniera esponenziale, sicuramente anche per la mancanza di prospettive di lavoro, e perciò la speranza è che quest’arte ritorni ai suoi antichi fasti.



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