Prodotti Tipici : Il Limone dell'Etna
Pubblicato da Sicilianet.net in Agroalimentare Sicilia · 24 Agosto 2024
Con il termine di Limone dell'Etna si intendono i limoni che vengono coltivati lungo l'area della fascia costiera etnea: si tratta della zona compresa delimitata a Nord dal fiume Alcantara e dal confine settentrionale di Catania.
La limonicoltura con i suoi rigogliosi “giardini” accompagna da secoli la storia, la tradizione e la vita sociale ed economica del territorio jonico-etneo. La denominazione “Limone dell’Etna” identifica la produzione di limoni coltivati ai piedi dell’Etna in un’area delimitata da caratteristiche geografiche, climatiche e pedologiche tali da caratterizzare in maniera tipica ed esclusiva i limoni prodotti.
Il limone dell’Etna ed i prodotti derivati (gelati, granite, marmellate, succhi, essenze e liquori) rappresentano l’eccellenza tra le produzioni siciliane per caratteristiche qualitative e nutraceutiche. Le qualità del Limone dell’Etna sono legate alle favorevoli condizioni pedo-climatiche dell’ambiente etneo che riunisce fattori raramente compresenti in altre zone, protetto dal massiccio dell’Etna e influenzato dall’azione mitigatrice del mare e dal sistema di coltivazione che segue obbligatoriamente i metodi della produzione integrata o della agricoltura biologica. Il limone dell’Etna è famoso per la produzione di limoni “verdelli”.
Il Limone verdello non è una varietà ma è il frutto della rifioritura del limone, ottenuta tramite la pratica della “forzatura” detta “ secca”, una tecnica colturale che induce la pianta a rifiorire e produrre frutti fuori stagione. La produzione di “Limone dell’Etna”, attualmente tutelata dal marchio collettivo geografico, è in attesa del riconoscimento del marchio di qualità europea Indicazione Geografica Protetta (IGP). Un uso tipico ed esclusivo del succo di “Limone dell’Etna” lo ritroviamo nei numerosi chioschi presenti nel litorale catanese che propongono la tipica bevanda dissetante “seltz, limone e sale”.
La buccia è molto utilizzata per le sue profumate e tipiche essenze che vengono valorizzate nella preparazione di rosoli, nel “gelo di limone” e nel “biancomangiare” e nelle innumerevoli altre preparazioni in cucina e in pasticceria.
Ultimo passo per il riconoscimento definitivo da parte dell'Unione europea di una nuova Igp italiana: il 'Limone dell'Etna', un'eccellenza siciliana coltivata da oltre due secoli nelle aree alle falde dell'Etna, di cui si parlava nel 1894 nel romanzo più celebre di Federico De Roberto, 'I Viceré'.
La Commissione europea ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue la domanda di registrazione della futura Indicazione geografica protetta (Igp), che dopo il suo riconoscimento ufficiale sarà tutelata contro imitazioni e falsi. Il 'Limone dell'Etna' identifica i limoni coltivati nell'area lungo la fascia costiera etnea, in una zona compresa tra il fiume Alcantara a nord, e il confine settentrionale del comune di Catania. Il testo ufficiale mette in evidenza che "il legame che il prodotto ha con il territorio è l'elemento determinante per la sua differenziazione e si basa sulle caratteristiche qualitative dei frutti. Una qualità - precisa - da attribuire allo sviluppo e alla maturazione del limone in un ambiente pedoclimatico molto specifico con suoli di matrice vulcanica, tipici delle aree prossime al vulcano Etna e dal clima mitigato dal mare". La zona geografica di coltivazione del 'Limone dell'Etna' rientra nella provincia di Catania e comprende i Comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Acireale, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Mascali, Piedimonte Etneo, Riposto, Santa Venerina, San Gregorio di Catania, Valverde, Zafferana Etnea. Secondo la normativa europea, coloro che vorranno sollevare obiezioni alla registrazione del 'Limone dell'Etna' avranno tre mesi per farlo, a partire dal 18 giugno. Superata quella data, e se nessuno avrà sollevato riserve, l'eccellenza agroalimentare italiana potrà essere iscritta nel Registro europeo delle Denominazioni d'origine e Indicazioni geografiche (Dop-Igp) e Specialità tradizionali garantite (Stg) di cui l'Italia è leader in Europa.