Artigianato Siciliano: Coffe Siciliane
Pubblicato da Sicilianet.net in Artigianato Siciliano · 2 Settembre 2024
I poeti e gli scrittori siciliani si sono, da sempre, ispirati alla propria terra e alle proprie tradizioni per scrivere i loro testi. Sia Camilleri che Verga descrivono i prodotti tipici siciliani e ne creano una storia attorno. Uno di questi è, sicuramente, la coffa siciliana.
Oggi tipica borsa del territorio siculo, un tempo veniva usata come recipiente per olive e pistacchi, durante il raccolto e come contenitore per il mangime degli animali.
La sua creazione era ed è ancora oggi una vera e propria attività artigianale, nata da materiali poveri ma duraturi. Tutto inizia dalla raccolta estiva delle foglie tenere della palma nana (detta anche “troffa di curina” o “giummara”), pianta molto diffusa nella vegetazione mediterranea. Le foglie esterne, più dure, venivano e vengono utilizzate per realizzare delle scope di varie dimensioni e consistenza, per tutti gli usi domestici. Le foglie più tenere vengono essiccate e utilizzate dagli artigiani cui è stata tramandata quest’arte povera. Con la curina, cioè la foglia essiccata (termine che rimarca la forma affusolata), si possono realizzare altri oggetti, come corde e canestri, piccoli e leggeri, per la tavola.
Queste tipiche ceste si ottengono dall’intreccio artigianale della “curina”, la parte tenera e molto resistente delle foglie di palma nana siciliana che ha la forma e la bellezza di una normale pianta di palma, ma rimanendo sempre di piccole dimensioni.
La palma nanain Sicilia trova il suo habitat nei terreni rocciosi; adesso rischia l’estinzione a causa dei continui incendi e delle bonifiche agrarie. Pertanto, è stata dichiarata pianta protetta. Oggi la coffa cambia veste. Smessi i panni di umile ma utile attrezzo da lavoro, viene rivisitata, adornata e trasformata in originale borsa per signora. Grazie al paziente lavoro artigianale, scrupolosamente eseguito a mano in ogni dettaglio, diventa un pezzo unico di indiscutibile eleganza e fashion.
Ancora oggi, per le strade di San Vito Lo Capo, una cittadina che si trova in provincia di Trapani, è possibile vedere artigiani locali, lavorarle a mano. Nella tradizione rurale dell’isola, le coffe siciliane venivano impiegate per trasportare il foraggio dei cavalli o dalle donne per la “viscuglia” (raccolta di mandorle, olive e pistacchi).
Questa borsa di paglia è diventata un vero e proprio accessorio di moda. Viene decorata con i motivi barocchi tipici dei carretti siciliani, diventando un vero e proprio souvenir imperdibile da portare dopo un viaggio in Sicilia. Solitamente le coffe vengono “addobbate” con pompon, specchietti dorati, monete e nappe colorate, conservando uno stile vacanziero, anche in inverno.
Decorata artisticamente in stile siciliano con ricami, specchietti, nastri, piccole immagini tradizionali e una sempre più vasta gamma di trattamenti e colori ha varcato i confini isolani ed è stata proposta nelle collezioni di famosi stilisti che hanno creato anche veri e propri pezzi unici. Sono ormai diventate un accessorio moda da sfoggiare in tutte le stagioni.
Ecco quindi, oltre alla più conosciuta versione estiva per il mare, la variante invernale impreziosita da pizzi, lana, nastri di seta . Un oggetto del desiderio femminile che unisce tradizione e innovazione, che stravolge le regole ma che ha radici culturali nella storia della mia adorata Sicilia.
Ornamenti che richiamano il carretto siciliano piuttosto che la storia dei Pupi, le teste di Moro o le piastrelle siciliane antiche, monete e nappe
colorate, fanno di ogni coffa un pezzo unico, risultato della fantasia e delle abilità manuali di chi la confeziona.
In versione mini la si può trovare anche negli orecchini, o come portachiavi, e persino Melania Trump ne è rimasta particolarmente colpita. Tanto da sfoggiarla nel corso del suo soggiorno a Taormina in occasione del G8.