Fu
completata nel 1143 grazie ad una generosa donazione dellammiraglio Giorgio
dAntiochia. Un viaggiatore arabo, Ibn Jubair, che la visito' nel 1184 la
defini'
"lopera piu' bella che vi sia al mondo". Oggi purtroppo la chiesa non si
presenta piu' nelloriginario splendore, avendo subito numerose modifiche che ne
hanno deturpato il carattere primitivo. Resta, comunque, uno tra gli edifici
piu' belli di
Palermo e della Sicilia.
Nel 1436 fu ceduta fu ceduta alle monache del
vicino convento "della Martorana", da cui deriva il suo secondo nome, come
cappella del convento. Nel 1588, alfine di poter contenere il sempre crescente numero di
suore, ledificio fu sottoposto a lavori di ampliamento: fu allungato abbattendo la
facciata originale (sostituita da una barocca), atrio e nartece furono incorporati nella
nuova costruzione. Nel 1683 fu demolita labside, sostituita da unampia
cappella affrescata. Intatto nelle sue splendide proporzioni rimase solo il campanile
romanico, elevato sullingresso della chiesa originaria, seppure privo, purtroppo, a
causa di un terremoto nel 1726, della cupoletta che lo sormontava.
Entrando nella chiesa e' ancora possibile
cogliere loriginario impianto a croce greca che tanto aveva colpito Ibn
Jubair. I
mosaici della Martorana, come quelli di Cefalu' ed i piu' belli della Cappella
Palatina,
sono opera di un gruppo di artisti fatti venire apposta da Costantinopoli a Palermo e che
qui lavorarono tra il 1140 ed il 1155. Presso lingresso, sul lato settentrionale della navata,
ce' un mosaico dedicatorio in cui e' ritratto Giorgio Antiochieno ai piedi della
Vergine, questultima giuntaci in perfetto stato di conservazione. Sul lato opposto
troviamo il tesoro forse piu' prezioso della Martorana: un mosaico raffigurante Ruggero II
simbolicamente incoronato a Cristo.
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