Ustica, si trova a circa 67 Km a nordovest di Palermo e a 95 Km a nord-ovest di Alicudi, l'ultima delle isole Eolie. Occupa una superficie di circa 8,65 Kmq con una circonferenza di 12 Km. L'isola di Ustica durante la sua storia geologica e in relazione alle interglaciazioni del quaternario è stata interessata da trasgressioni marine che hanno dato origine ai tre terrazzamenti a quote differenti, dai quali emergono tre alture: il Monte Guardia dei Turchi, la più alta cima dell'Isola, Monte Costa del Fallo ed il Monte della Falconiera. Dal punto di vista climatico l'isola è caratterizzata da scarsa piovosità. I venti più forti soffiano da sud-est e da nord-est. Il piano interessato dagli spruzzi salmastri, cioè il sopralitorale, ha frammenti di insediamenti solo nelle fessure della roccia vulcanica riempite da sedimenti scarsamente compatti, costituiti da licheni e da alghe azzurre. La roccia ospita Cirripedi del genere Chthamalus, Isopodi del genere Ligia italica e Gasteropodi del genere Melaraphe (M. neritoides). Sulle coste rocciose sono interessanti le grotte semisommerse che costituiscono un laboratorio naturale per le specie sciafile anche di profondità che si distribuiscono secondo interessanti modelli di insediamento. |
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Se si potesse osservare in
trasparenza il Tirreno meridionale, si scoprirebbe che sotto la superficie
del mare si estende un'imponente catena montuosa che, partendo dalla piana
batiale centro-tirrenica situata a 3000 metri di profondità, si eleva
sino ad affiorare sulla superficie delle acque. E le isole, quei punti che
segnano sulla carta geografica questo tratto di mare, sono le vette di
immense montagne di origine vulcanica. A Est si raggruppano le isole
Eolie, ad Ovest emerge solitaria la piccola Ustica. Piccola al di sopra
delle acque, circa 8,7 chilometri quadrati di superficie, ma cima di un
monte paragonabile per altezza ed imponenza al grande vulcano dell'Etna. Conosciuta come la "Perla Nera del Mediterraneo" per le sue rocce laviche, Ustica è situata a nord di Palermo e dista da quest'ultima 67 km. Fu chiamata, dagli antichi geografi e storiografi, Ustica, perché relitto di vulcano spento (Ustum = bruciata). Fu anche chiamata, dai greci, Osteodes = ossario, per i resti umani di una deportazione cartaginese di soldati mercenari, ammutinati, e quivi condannati e morti d'inedia. Il primo insediamento umano risale all'era Paleolitica; importanti scavi hanno ridato luce ad un interessante villaggio paleocristiano. Sepolture, sistemi di cunicoli, cisterne scavate nel tufo e una moltitudine di reperti archeologici ritrovati in vari punti dell'isola e sott'acqua - a testimonianza di numerosi naufragi avvenuti in questo mare - confermano che il luogo fu abitato dagli antichi popoli del Mediterraneo. Punto strategico per i traffici ed i commerci, Ustica vide passare i Fenici, i Cartaginesi e i Romani. |
Dopo
la caduta dell’impero e un periodo d’abbandono, nel VI secolo vi
giunse una comunità di Benedettini, che si installò nella zona ancor
oggi chiamata delle "case vecchie". Ma le scorrerie dei pirati
barbareschi portarono alla distruzione della comunità. L’isola,
com’era, aveva un grado di sicurezza così basso da scoraggiare
qualsiasi insediamento. Nel 1713, con il trattato di Utrecht, la Sicilia
passò al duca di Savoia, Vittorio Amedeo, che sei anni dopo la cedette
all’Austria in cambio della Sardegna. Spagna
ed Austria entrarono in guerra e Carlo III di Borbone fu incoronato
sovrano di un regno che comprendeva la Sicilia. Nel 1763 da Palermo si spedì a Ustica un contingente di soldati e di operai, che iniziarono la costruzione di fortificazioni sul colle della Falconiera, nonché di due torri di avvistamento sui punti opposti della costa: sopra la cala di S. Maria e sopra quella di Punta Spalmatore. Nello stesso anno arrivarono 85 famiglie di contadini e pescatori dalle Eolie, nonché qualche artigiano da Palermo e Trapani, per un totale di 400 persone. Nel 1771 Ustica fu riconosciuta quale università, cioè comune autonomo. Fu anche costruita la chiesa parrocchiale di San Ferdinando Re, affidata ai padri cappuccini. Nel secolo scorso Ustica partecipò ai moti risorgimentali e accolse con entusiasmo la spedizione di Garibaldi in Sicilia. Durante il fascismo vi furono confinati molti oppositori al regime, tra cui Carlo e Nello Rosselli, Ferruccio Parri e Antonio Gramsci, "turisti" loro malgrado, furono i primi visitatori moderni ad accorgersi della bellezza dell’Isola.
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