Vicari
Km 50 da Palermo, a. m 700, nel bacino del fiume San Leonardo, sulla sommità del Monte Sant’Angelo, sup. 85,7 kmq, 3.417 abitanti, Vicaresi Cap. 90020, tel. 091. Economia: agricoltura, industria di calcestruzzi. E’ ricordata per la prima volta dal geografo arabo Edrisi. Il conte Ruggero vi costruì un castello dove vi dimorò nel 1077, e in tale epoca vi affluirono numerosi gruppi di lombardi. In seguito divenne feudo dei Chiaromente che, nel sec. XIV , riedificarono il castello, noto per aver offerto rifugio al giustiziere di Carlo I d’Angiò, Giovanni di Saint-Remy, trucidato in occasione del Vespro. All’ingresso del paese una piccola Cuba (edicola con cupoletta araba, che protegge una sorgente d’acqua). Nella zona più alta dell’abitato, sono le rovine dell’antico castello normanno. Notevole interesse storico-artistico ha pure la Chiesa Madre dedicata a San Giorgio di origini normanne, ricostruita in epoca barocca. Nel suo interno, il dipinto Santa Rosalia di Pietro Novelli, L’Immacolata di Vincenzo La Barbera, e una statua marmorea cinquecentesca, la Madonna col Bambino; nella prima cappella della navata destra, è un’ancona in marmo di Antonello Gagini. Vicari, sulla strada Palermo –Agrigento, è facilmente visibile e visitabile. Il castello conserva, da tutti i lati, stupefacenti vedute scenografiche. E il paese conserva l’aspetto antico , civile e, non sappiamo per quanto , anche archeologico, di un’archeologia della vita, cioè del costume e delle tradizioni.