Termini Imerese
Km 38 da Palermo, a. m 77nella fascia costiera tirrenica a E del fiume San Leonardo, alle pendici del monte San Calogero, sup. 77,58 kmq, 27.740 abitanti, Ternitani, Cap. 90018, tel. 091. Economia: agricoltura, artigianato, industria varia, pesca. Il suo territorio fu abitato sin dalla preistoria, come attestano i ritrovamenti nelle grotte intorno alle città, databili tra il paleolitico superiore e l’età del rame e del bronzo. Dopo la distruzione di Himera ( 408 a.C.), gli abitanti sopravvissuti si rifuggiarono nella città di Thermae. Dominio cartaginese sino alla prima guerra punica, fu conquistata nel 252 a. C. dai Romani che ne promossero lo sviluppo urbano. La città decadde in seguito alle incursioni barbariche e rifiorì in età araba. Dalla porta Palermo,l’unica conservata delle mura cinquecentesche, attraverso via Garibaldi, si raggiunge l’ingresso principale di villa Palmeri, giardino pubblico creato nel 1845: vi si trovano i resti della curia e della basilica romana e il campanile della distrutta chiesa di san Giovanni Battista, sec. XVI. Oltre la villa a destra, sorge la quattrocentesca chiesa di Santa Caterina D’Alessandria, con interessante portale ogivale e, all’interno, affreschi di Nicolò e Giacomo Graffeo, sec. XV, rappresentanti Storie della vita della Santa, con iscrizioni in dialetto siciliano. A est della villa Palmeri, è l’ex monastero delle Clarisse o di San Marco, che ospita la Biblioteca Liciniana, fondata nel 1800, dove si conservano preziose pergamene, incunabili, ed edizioni rare. Nel giardino del monastero sono state rinvenute le rovine dell’ anfiteatro romano, che poteva contenere circa 400 spettatori. Accanto al monastero si eleva la chiesa di San Marco Evangelista, con stucchi della fine del ‘700. Nella piazza omonima, si innalza il Duomo, dedicato a San Nicola di Bari, costruito alla fine del sec. XV e ricostruito nel ‘600. Nelle nicchie laterali della facciata, completata nel 1912, sono quattro statue di Santi, provenienti da un’ancona cinquecentesca di Giuliano Mancino e Bartolomeo Berrettaro. L’interno custodisce, fra l’altro, la Madonna della Mazza, 1487, statua di Giorgio da Milano, la Vergine del Ponte, di Ignazio Marabitti, e, dietro l’altare maggiore, la Vergine in Trono, scultura del Mancino e del Berrettaro, che è parte della stessa ancona da cui provengono le statue della facciata. Nella settecentesca cappella del Sacramento sono altorilievi di Ignazio Marabitti e Federico Siragusa; nell’abside, è una croce dipinta da Pietro Ruzzolone nel 1484. Nella stessa piazza , a destra, è il Palazzo comunale, edificato nel 1610 da Vincenzo la Barbera con scene di storia locale. Dalla piazza , lungo il fianco sinistro del Duomo, si giunge al Belvedere Principe di Piemonte, con ampia vista della citta e della costa fino a Cefalù. Sulla vicina rupe sono le rovine del castello che i Borboni distrussero nel 1860. Attraverso la serpentina si arriva al cosidetto Riparo del castello, grotta con importanti reperti preistorici. Più oltre è il complesso delle terme, con il Grande albergo delle terme iniziato nel 1990 su progetto di Giuseppe Damiani Almeyda. Altre chiese, Santa Maria della Consolazione in Piazza Liborio Arrigo, Santa Maria di Gesù o della Gancia in piazza San Francesco D’Assisi, Santa Maria della Misericordia e Santa Maria del Monte, (oggi auditorium) , entrambe in via Mazzini, presentano tutte qualche interesse sulla facciata o all’interno. Dalla piazza Duomo, si arriva al Museo civico Baldassare Romano, costituito nel 1873. Oggi si articola in tre sezioni: Archeologia (con materiali da paleolitico al mesolitico, reperti da Imera, vasi e monete d’età greca , teste e statue romane), Beni storico-ambientali ( marmi e pitture varie anche di artisti locali), Naturalistica (animali del territorio e una raccolta malacologica).La manifestazione di più vasta eco di Termini Imerese è il Carnevale: con quelli di Acireale e Sciacca, è tra i più belli della Sicilia. Da Termini Imerese gite a Himera, Cefalù, Caccamo, Madonie, Solunto, Bagheria, Palermo e Monreale.