Piana degli Albanesi
Km 24 da Palermo, a. m 720, in una conca alle falde orientali del monte la Pizzuta, a NO del bacino omonimo, sup.64,9 kmq, 6.228 abitanti, Pianesi. Cap. 90037, tel. 091. Economia agricola. Il centro fu fondato nel 1488 da un gruppo di profughi dall’Albania centro-meridionale, fuggiti in seguito all’invasione turca. Il paese fu chiamato inizialmente Hora (la città) e poi, sino al 1941, Piana dei Greci. Dal 1937 è sede della diocesi, o eparchia greco-cattolica, avente giurisdizione su tutti i gruppi di rito bizantino della sicilia. Gli abitanti conservano tuttora l’originario dialetto albanese, riti e costumi tradizionali. La Chiesa Madre nel corso principale, dedicata a San Demetrio, è una costruzione tardo cinquecentesca; l’interno a tre navate, ha agili strutture con esili colonne e archi a tutto sesto. Gli affreschi dell’ abside e del catino raffiguranti Cristo Risorto e Santi di rito greco, e il Padre Eterno tra arcangeli e cherubini, sono di Pietro Novelli, al quale si debbono pure alcuni affreschi nella valle dell’abside destra. La chiesa della Vergine Odigitria, in piazza Vittorio Emanuele, fu edificata nel 1644 su progetto di Pietro Novelli. L’interno, a croce greca, con profondo presbiterio e abside poligonale, conserva due tavole bizantine raffiguranti la Vergine; infondo al presbiterio è un gruppo ligneo col Trionfo della Vergine, sec. XVI. La Domenica di Pasqua, e in altre festività rituali, le donne e gli uomini di Piana indossano i costumi tradizionali e percorrono le vie del paese offrendo uova dipinte di rosso e benedette, in segno di fratellanza e di pace. Quella domenica è anche la sagra del clic fotografico, per la quantità di turisti che puntano i loro obiettivi sulle giovani donne che passano avvolte nelle mantelline, come l’Annunziata di Antonello da Messina, nella galleria di palazzo Abatelis, a Palermo.