Petralia Soprana
Km 115 da Palermo, a. m
1147, nel settore E delle Madonie, nell’alta valle del fiume Imera
settentrionale, sup. 56,9 kmq, 3.941 abitanti, Petralesi o Sopranesi. Cap.
90026, tel. 0921. Economia: agricoltura (cereali), artigianato (del legno e del
ferro, ricami, tessuti), industria del marmo ed estrattiva (salgemma), turismo. Forse
di origine sicana o greca, è citata con certezza nel III sec. a.C. con il
nome di Petra. In età araba fu fortezza inespugnabile, abitata da Cristiani e
Musulmani insieme. Sotto i Normanni, mantenne il suo primario ruolo strategico e
mutò l’antico nome di Petra in quello attuale di Petralia, attestato dal sec.
XII, forse in onore del santo profeta Elia, fondatore dell’Ordine dei
Carmelitani Scalzi (un convento di quest’Ordine sorse verso il 1050 dov’è
oggi la chiesa della Madonna del Loreto). Feudo di importanti famiglie: dal 1258
dei Ventimiglia, nel’400 dei Centelles e dei Cardona, poi dei Moncada e degli
Alvarez de Toledo. La fondazione di nuovi centri sulle colline vicine, e la
concessione dell’autonomia ai comuni di Petralia Sottana, Alimena e Resuttano,
ne hanno progressivamente sminuito l’importanza e la crescita urbana. All’inizio dell’abitato storico
si nota l’arco di porta Seri, residuo della città muraria. Continuando
sul corso Umberto, s’incontra il palazzo Municipale, già convento
dei Carmelitani Scalzi, in stile gotico. In via Generale Medici,
prospetta la chiesa del Collegio di Maria. Ristrutturata nel sec. XVI,
presenta all’interno stucchi settecenteschi, una Crocifissione del
‘600 e una bella statua quattrocentesca della Madonna del Carmelo.
La chiesa Madre dei Santi Apòstoli
Pietro e Paolo, sita in piazza Duomo, fu rifondata nel XIV sec. e modificata
nel corso del ‘700. Ha un portico barocco a colonnine binate, sotto il quale
si trova un augusto portale gotico-catalano del ‘400. Quasi alla base del campanile antico, una pregevole bifora
quattrocentesca incornicia le statue dei Santi Apostoli Pietro e Paolo,
in graziosa misura ridotta. Nell’interno della chiesa, a tre navate, sono
custodite statue di Antonello Gagini, di Giorgio da Milano e Giuliano Mancino, e
un Crocifisso di fra’ umile da Petralia (Gianfrancesco Pintorno,
artista del sec. XVIII, che fu attivo in molti centri della Sicilia e della
Calabria e si è meritato il monumento, in paese, nel centro della piazza
Ruggero Settimo). Qui’ si trova anche la Biblioteca comunale, ricca di
interessanti documenti del ‘400 e ‘500. Merita una visita anche la
settecentesca chiesa del SS. Salvatore, in via Cavour, con la poderosa cupola e,
nell’interno, un’icona quattrocentesca di scuola gaginesca. Superata piazza San
Michele, con la bella chiesetta rinascimentale dedicata al Santo si
raggiunge la chiesa Santa Maria di Loreto che oltre ad alcune opere
scultoree di pregio, possiede una suggestiva sacrestia con affreschi
al soffitto e alle pareti. Procedendo a nord, ai limiti dell’abitato, si
riconoscono i resti del castello di Santa normanno; nella stessa
direzione, usciti da petralia, si costeggia il secentesco convento Maria di
Gesù dei Padri riformati. Petralia, è meta di escursioni e luogo di
villeggiatura estiva. La sua posizione, nel cuore delle Madomie, su una
balconata rocciosa che domina il paesaggio intorno, e il suo patrimonio
culturale, quasi obbligano a conoscerla e visitarla, se non pure a soggiornarvi.