Partinico

Km 29 da Palermo, a. m 175, nel settore più elevato della piana omonima, a NO del monte Cesarò, sup. 110,3 kmq, 27.469 abitanti, Partinicesi o Partinicoti. Cap. 90047, tel. 091. Economia: agricoltura (agrumi, mandorle, olive, uva), industria alimentare e del vino. Ricordata come Parthenicum, nell’Itinerario di Antonino, al principio del III sec. d.C., e da storici arabi. In età normanna fu abitata in prevalenza da Musulmani che si dedicarono alla coltivazione del cotone e dell’hinnah, il noto colorante. Spopolatasi nel 1309, divenne possesso dei Cistercensi di Santa Maria di Altofonte, che bonificarono il territorio e rindarono il borgo. La via principale della città è il corso dei Mille. Vi prospetta la chiesa di San Giuseppe, nel cui interno si può ripercorrere la vita del Santo con sei storie dipinte nel’600.  Più avanti, il corso porta alla piazza del Duomo, nel centro dell’abitato, dove si trova la Chiesa Madre, dedicata all’Annunziata, eretta nel’700.  Vicino, nella via Principe Amedeo, è il Museo civico che merita una visita anche per la varietà delle sue sezioni, disposte nei due piani: la pinacoteca, con lavori di artisti del nostro tempo; la sezione antropologica, con vari utensili e parti di carretti siciliani; l’antiquarium dove sono ordinati i ritrovamenti del territorio. Partinico è ben nota, insieme ad Alcamo, per la bontà dei suoi vini che ne costituiscono la tradizione produttiva e la ricchezza.