Lercara Friddi

Km 65 da Palermo, a m 660, sulle pendici del pizzo Lanzone, nelle alture collinari tra il bacino del fiume Torto e il fiume Platani, sup. 37,3 kmq, 7.806 abitanti, Lercaresi. Cap. 90025, tel. 091. Economia: agricoltura (cereali), artigianato del ferro e del legno, terziario. Fu inizialmente un fondaco lungo la regia trazzera che collegava Palermo ad Agrigento, nel feudo Friddi. Il centro attuale fu fondato nel 1605 dal nobile spagnolo D. Baldassare Gomez de Amescua che aveva acquisito il feudo in seguito al matrimonio con Francesca Lercara. Appartenne, prima e dopo, a varie nobili famiglie (de Mayda, Villalba, Ventimiglia, Scamacca, Gravina). Al centro della piazza principale del paese,  sorge la settecentesca  Chiesa Madre, Santa Maria delle Madri. Sono pure del settecento le chiese di San Giuseppe e di San Matteo.Una strada, via Sant’Alfonso, si chiamava via delle Zolfare, perché Lercara fu dall’ottocento sino a metà del Novecento un importante centro zolfiero siciliano. Vasto territorio montano, in provincia di Palermo, tra i fiumi Imera settentrionale e Pollina, istituito in parco dalla Regione Siciliana. Ricco di paesi , paesaggi, flora, fauna, colture agricole, allevamenti, tradizioni, storia e monumenti. Vi si praticano la villeggiatura estiva e gli sport invernali(Piano Battaglia m 1619) Le Madonie confinano ad est coi Monti Nebrodi, vedi, altro parco naturale.