Gratteri
Km 75 da Palermo, a. m. 657, fra i boschi delle Madonie settentrionali, sulle pendici del monte Dipilo, sup. 38.5 kmq, 1.262 abitanti, Grattaresi. Cap. 90010, tel 0921. Economia: agricoltura, allevamenti e formaggi. Forse di origine araba, divenne feudo dei conti di Petralia, di Guglielmo di Taburia e dei Ventimiglia. La Chiesa Madre, sec. XIX, sul corso Umberto, è dedicata a San Michele Arcangelo; all’interno conserva un tabernacolo del Quattrocento. La Chiesa del Crocifisso guarda il vallone di San Giorgio, da cui passava la strada che portava a Collesano e all’Abbazia di San Giorgio, fondata nel 1140 dal duca Ruggero, figlio di Ruggero II. Della chiesa e dell’annesso convento dei Padri agostiniani riformati, restano solo alcuni ruderi. Entrando nella via Castello (di un castello non più esistente), si giunge al piano della Matrice Vecchia, voluta dai Ventimiglia nel sec. XIV, dove si trovano alcune tombe di questa famiglia.