Ganci

Km 127 da Palermo, a m. 1011, nel monte Marone delle Madonie, sul bacino del fiuma Ganci, 127,16 Kmq, 8.082 abitanti, Gangitani. Cap. 90024, tel. 0921. Economia agricola. Gli scavi archeologici condotti nella zona fanno ritenere che fosse in questi liughi l’antica città sicula di Engyon, anziché presso Nicosia. Vi sono stati inoltre, ritrovamenti d’età romana e medievale nella contrada detta Gangivecchio. L’antico borgo fu distrutto da Federico II nel 1299. Il nuovo abitato si sviluppò dal XIV secolo, attorno al castello edificato da Francesco Ventimiglia, signore del luogo. All’inizio dell’abitato storico, è una torre cilindrica detta saracena; da qui, salendo  per la via del monte Marone, si entra in paese. Nella piazza omonima, è la chiesa di San Paolo, edificata nel Cinquecento, dal portale riccamente decorato. Vicina è la chiesa dell’Abadia, del sec. XVIII. Seguendo il  corso Umberto I, si passa davanti alla chiesa di San Giovanni e al palazzo Bongiorno-Li Destri, edificato nel Settecento, attualmente sede di uffici comunali. Proseguendo, si giunge alla piazza del Popolo dov’è il palazzo del Municipio, in stile neo-gotico. Qui sorge pure la Chiesa Madre, che ha per campanile la quadrata e poderosa torre dei Ventimiglia, prima dimora di questi signori. La Chiesa, del sec. XVIII, ha uno schema basilicale a tre navate ed è decorata di stucchi settecenteschi. Contiene la grande tela del Giudizio Universale,  l’opera migliore di quel pittore Giuseppe Salerno, noto come lo Zoppo di Gangi (pseudonimo adottato anche da Gaspare Vazano, suo maestro ed amico). Belle ed espressive sono le varie statue segnate da un putto, di Filippo Quattricchi, scultore del luogo, sec. XVIII. Nella stessa piazza è una fontana a guisa di roccia, dove si abbevera un preoccupante leone. Fu edificata negli anni trenta, per simboleggiare la vittoria del fascismo sulla mafia. Scendendo dalla piazza del popolo, ed entrando nel corso Fedele Vitale, si giunge alla chiesa di san Cataldo, del sec. XVI risistemata alla fine del secolo XIX. Nella chiesa del SS. Salvatore  si conserva un bel Crocifisso di frà Umile da Petralia e una tela, la Cauta di Cristo sotto la croce attribuita  allo Zoppo di Ganci.Salendo all’antico Castello, per l’omonima strada, si vede quel che rimane della dimora dei Ventimiglia,oggi proprietà privata.Un’ala dell’edificio è stata abbattuta per dare posto una cisterna. Adiacente al castello è la chiesa del Monte,ad ùnica navata:era la cappella privata del castello e poi, dal Cinquecento,fu concessa come sede alla Compagnia dei Bianchi.Di qui si può giungere alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano,con annesso colleggio del sec.XVI,e alla quattrocentesca chiesa di Santi Maria della catena,che ha,nella facciata,un bel portale intagliato.
Escursioni.
Uscendo dal paese in direzione di Gangivecchio,si raggiunge il Santuario dello Spirito Santo patrono della citta,e poi una masserìa(attrezzata a luogo di ristoro), le cui strutture sono quelle dell’ex monastero benedettino di Santa Maria,di origine trecentesca.Altre escursioni sono consigliate nei paesi e nei boschi delle madonie.
Manifestazioni.
La sagra della spiga, nei giorni prima di Ferragosto,con successivi cortei in costume e sfilata delle stràvole, antichi mezzi di trsporto senza ruote.