Castelbuono
Km 91 da Palermo, a m 423, sulle pendici del colle Milocca, nelle Madonie settentrionali , sup. 60,5 Kmq, 10.050 abitanti, Castelbuonesi. Cap. 90013, tel. 0921. Economia: industria (maglieria) e agricoltura. Il territorio fu abitato anticamente dai Sicani. In epoca bizantina vi sorse il borgo detto Ypsigro(luogo fresco), divenuto in età normanna feudo dei Conti di Geraci. Nel 1316 Francesco I Ventimiglia costruì il castello sul colle san Pietro, trasferendovi la propria residenza. Il paese si sviluppò intensamente attorno a questo castello e ne trasse il nome. Nel piano della Matrice Vecchia, oggi piazza Margherita sorge la chiesa Madre Vecchia fondata nel trecento e dedicata a Maria SS Assunta. Ha un elegante portico con archi a pieno centro e due portali marmorei, un interessante campanile con bifora e maioliche nella parte alta cuspidata. Alle tre navate dell’ interno, ne fu aggiunta una quarta nel secolo XV. Vi si trovano pregevoli opere: un fonte battesimale con sportelli dipinti nel Settecento e, nella cappella del Sacramento ungrande ciborio in marmo, del Quattrocento, che raffigura la nascita di Gesù, la crocifissione, angeli, apostoli, etc.Il polittico dell’altare maggiore ha come soggetti la Madonna col bambino e santi, l’Annunciazione, ilPadre Eterno, e nella predella, l’Ecce Homo e gli Apostoli. Degna di note è pure una statua attribuita ad Antonello Gagini, la Madonna degli Angeli , sec XVI. Dalla piazza Margherita, per via Sant’Anna, si giunge al piano del Castello, che si erge su due gradoni: non rivela la sua architettura originaria, ma conserva ancora oggi, nonostante le manomissioni, l’aspetto fortificato di edificio militare, con pianta quadrangolare e compatte torri angolari; all’interno è la cappella di Sant’Anna, edificata nella seconda metà del secolo XVII, fastosamente decorata da un manto di stucchi, forse di Giacomo Serpotta. Nell’altare maggiore, dentro un urna d’argento, sono custodite reliquie di Sant’Anna. In un edificio di piazza Margherita è stato sistemato il Museo Civico, dedicato a Francesco Minà Palumbo, studioso locale; espone raccolte di tipo naturalistico, oltre a materiale archeologico proveniente dalle zone circostanti. Percorrendo la via UmbertoI si giunge alla cosiddetta fontana di Venere Ciprigna, sec XVI, e di li si sale per la Matrice Nuova, fondata nei primi anni del seicento e ampiamente rimaneggiata nell’ottocento. Ha un aspetto fastoso e magniloquente, a pianta basilicale. All’interno si trovano alcune opere di Giuseppe Velasquez: San Pietro riceve le chiavi, una Croce dipinta, sospesa alla volta del presbiteri, e nella sacrestia, una Deposizione. La chiesa di San Francesco D’Assisi, nella piazza omonima, ha origini medievali; fu rimaneggiata nel settecento, la facciata risale ai primi decenni del novecento. All’interno è una statua della Vergine col Bambino, 1528, Attribuita ad Antonello Gagini. Particolarmente interessante risulta la cappella dei Ventimiglia, di forma ottagonale, con colonnine tortili agli angoli, contenente tombe dei secoli XVI – XVII. La chiesa di Sant’Antonio Martire, sulla via Mustafà, conserva un bel Crocefisso ligneo di Frà Umile da Petralia.