Il
Museo archeologico di Palermo ha sede nel settecentesco Convento dei PP. Filippini annesso
alla chiesa di S. Ignazio allOlivella. In seguito alla soppressione dei beni
ecclesiastici nel 1866 ledificio, destinato a sede museale, venne interessato da
trasformazioni che ne alterarono in parte la configurazione. Il nucleo originario delle
collezioni proviene da un antico museo universitario, confluito, per cio che attiene
la pinacoteca e i materiali di eta medievale, a palazzo Abatellis nel secondo
dopoguerra. A partire dai primi decenni dell800, il museo allOlivella si
arricchi dei reperti provenienti dai nuovi scavi intrapresi a
Selinunte, Tindari e
Solunto e delle numerose e cospicue acquisizioni, tra le quali la collezione di scultura
greca del console Fagan, del barone Astuto, del Museo dei Padri Gesuiti e la collezione
Casuccini di arte etrusca. Anche i sovrani borbonici Ferdinando I e Francesco II donarono
al museo importanti opere provenienti dal territorio campano, quali il gruppo bronzeo di
Ercole e il cervo e il Satiro versante. Un insieme di raccolte eterogenee che, se solo in
parte riesce a definire una visione globale e unitaria della storia antica della Sicilia
occidentale, documenta tuttavia le tappe fondamentali della ricerca archeologica
nell'Isola, promossa nel corso del XIX e del XX secolo dalle figure piu rilevanti
della cultura siciliana come Michele Amari, Antonio Salinas e Ettore Gabrici. Il percorso
espositivo si articola, al pianoterra, attorno a due chiostri. Nel chiostro minore
tardorinascimentale sono esposti materiali, anfore e ancora diverse tipologie, pertinenti
a ricerche sottomarine; nelle sale ad esso attigue, si conservano i reperti egizi, tra i
quali la famosa "Pietra di Palermo", iscrizione in basalto nero di fondamentale
importanza per la ricostruzione delle fasi piu antiche della storia egiziana. Degna
di nota e altresi la stele votiva dedicata a Ba al Hammon
(IV-III secolo
a.C.), proveniente da Lilibeo. |