Prodoti Tipici: Pesca di Bivona IGP
Pubblicato da Sicilianet.net in Agroalimentare Sicilia · 15 Marzo 2024
La pesca di Bivona IGP possiede tra le sue caratteristiche principali quella di conservare tutte le sue caratteristiche organolettiche compresa la sua dolcezza e il suo profumo anche nei frutti tardivi cioè quelli colti nel periodo autunnale.
Prodotta esclusivamente in un’area collinare e montana è identificata come Pescabivona o meno frequentemente come Montagnola. E’ prodotta anche nei territori di Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Cianciana, San Biagio Platani e Palazzo Adriano e il comune di Bivona ha avviato l’iter per l’ottenimento del marchio IGP ottenuto nel 2014.
La varietà è di media pezzatura, con polpa bianca e soda, non di rado solcata da venature rosee tendenti al rosso. Il sapore è dolce e aromatico, il profumo si distingue da quello della maggior parte delle pesche prodotte nel resto di Sicilia e d’Italia. Il periodo di maturazione va dalla fine di giugno alla terza decade di settembre. A seconda del periodo, si possono distinguere quattro ecotipi di Pescabivona: la Primizia o Murtiddara, la Bianca, l’Agostina e la Settembrina. Ogni pianta produce dal terzo anno di vita in poi più di quaranta chili di frutto.
Il clima temperato e il terreno, permeabile e argilloso nelle zone basse del territorio, calcareo in quelle alte, ha favorito lo sviluppo e la propagazione a Bivona del pesco, che a partire dagli anni cinquanta si è diffuso dalla contrada San Matteo fino a comprendere circa 1.200 ettari di terreno e a costituire circa il 70% della produzione agricola locale. Un volano per la peschicoltura a Bivona – che oggi è nota come “Città delle pesche” – è la disponibilità di acqua a uso irriguo dovuta alla creazione dell’invaso della diga Castello e alle opere di canalizzazione realizzate.
La pesca di Bivona IGP è una pesca di sapore estremamente dolce e profumato. Si distingue dalle altre pesche per il colore rosso della buccia che deve essere presente in quantità inferiore al 50%. In particolar modo nella varietà "settembrina" il colore rosso si riduce ad una piccola striscia lungo la linea di sutura.
La pesca di Bivona IGP conosce il suo massimo sviluppo a meta degli anni 50 quando i pescheti del comune di Bivona passarano da un centinaio a più di 1.100.
La coltivazione delle pesche è stata in quegli anni una valida forma d'investimento per la comunità di Bivona che si è avvalsa delle caratteristiche climatiche (favorevoli anche d'inverno) e territoriali (terreni molto nutrienti), per coltivare frutti che mantengono le loro specifiche qualità per un lungo periodo di tempo (fino ad autunno inoltrato).
La pesca di Bivona IGP è il risultato di tecniche di coltivazione che nel tempo hanno saputo unire le proprietà climatiche e territoriali con le caratteristiche organolettiche del frutto arrivando alla migliore sintesi possibile. La coltivazione deve avvenire per un massimo di 1250 piante per ettaro di terreno. E' ammessa la coltivazione in vaso, in vaso ritardato o nel fuseto. La concimazione avviene solo in maniera organica e sono consentiti dei trattamenti fitosanitari solo in quei periodi in cui è una buona prassi agricola farli. I frutti devono essere raccolti a mano per non rovinarli in più passaggi nel tempo, possono essere conservati in frigo per un massimo di 20 giorni dopodichè devono essere commercializzati. Non si possono raccogliere piu di 350 quintali di pesche per ettaro.
La pesca di Bivona IGP è un frutto e come tale va consumato da solo. Si conserva in luoghi asciutti e lontano da fonti di calore o dall'esposizione alla luce diretta per evitare che aumenti il suo processo di maturazione. Ottima se utilizzata in pasticceria per la sua dolcezza, ma anche consumata in macedonie o per realizzare gelati e granite.