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Il Limone Interdonato di Messina IGP alla corte inglese della regina Elisabetta
Il Magazine sul Made in Sicily
Pubblicato da Sicilianet.net in Agroalimentare Sicilia · 22 Ottobre 2021
I limoni siciliani con riconoscimento comunitario, sono ben 3 i limoni che hanno ottenuto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta): il femminello di Siracusa, l’Interdonato di Messina e ultimo arrivato il Limone dell’Etna.
E propriamente quello Interdonato di Messina è il preferito della corte inglese, e la regina Elisabetta è solita utilizzarlo per il famoso rito del thè alle 5 del pomeriggio. Questo la dice lunga sulle qualità organolettiche riconosciute al Limone Interdonato, prodotto tipico della riviera jonica messinese.



Questo la dice lunga sulle qualità organolettiche riconosciute al Limone Interdonato, prodotto tipico della riviera jonica messinese. Un limone apprezzato anche dal Principe Carlo d’Inghilterra che durante la sua visita al Salone del Gusto di Torino si è soffermato alla stand del Limone Interdonato a significare lo storico legame della casa reale al tipico prodotto messinese.
Un legame tra questa eccellenza siciliana e la Casa regnante inglese che affonda le radici già nall’immediato dopoguerra, quando i Windsor facevano incetta di questo particolare limone. La sua buccia sottile che sprigiona intensi profumi grazie anche ai ricchi olii essenziali di cui è ricca, unitamente alla bassa acidità, contribuirono a sbaragliare il campo della concorrenza, facendolo preferire nella scelta degli esperti di corte.



Una cultivar che prende il nome del colonnelo Giovanni Interdonato, nativo di Marina di Roccalumera. Da perseguitato politico, per i suoi trascorsi di rivoluzionario ai tempi dei moti insurezzionale del 1848, si ritirò successivamente a vita privata coltivando la sua passione più grande: l’agrumicoltura, i limoni in particolare. Eseguì, negli anni compresi tra il 1875 e il 1880 nel suo agrumeto in contrada Reitana di Alì Terme, qualcosa come 200 innesti e alla fine trovò quello ideale: un limone ariddàru con un cedro siciliano su un albero di arancio amaro. Inizialmente il limone prese il nome di “fino” o “speciale”. Fino per la sua buccia e speciale perché poteva essere raccolto mesi prima rispetto ad un limone normale, allungando così il tempo della vendita del limone stesso. Successivamente prese il nome del suo creatore, Interdonato per l’appunto.



Zagara di Limone Interdonato
Il frutto matura tra settembre e ottobre e questo ne consente la collocazione in un periodo di elevata domanda di mercato e l’assenza di prodotti concorrenti. Un limone che tardivamente è stato oggetto di un processo di tutela e valorizzazione che è approdato alla costituzione nel Novembre del 2016 del Consorzio tutela Limone Interdonato Messina IGP, che viene riconosciuto con decreto del Ministero delle politiche agricole e forestali due anni dopo nel novembre 2018. A imprimere la svolta all’attività di marketing e commercializzazione ha concorso la costituzione nel Settembre 2014 della Società Cooperativa Agricola Limone Interdonato, grazie all’intraprendenza e all’iniziativa dei circa 40 produttori.
Della serie non è mai troppo tardi, ma è forte la convinzione tra gli esperti e gli operatori del settore che se ci si fosse mossi per tempi, nei decenni precedenti, a ottenere il riconoscimento del marchio “Interdonato”, questo avrebbe forse tolto qualche primato ad altri grandi limoni, come quello della costiera amalfitana e della penisola sorrentina. E’ notorio che fin dagli anni’80 i commercianti salernitanìi venivano ad acquistare i limoni dai produttori messinesi spacciandoli per Limoni di Sorrento e della costa amalfitana, rubando letteralmente valore aggiunto, richezza e prosperità a questa parte della Sicilia.
Come molte cose siciliane si è arrivati in ritardo ma si sta recuperando il tempo perduto come testimoniato dal presidente del consorzio Giovanni Caminiti Interdonato, “Il Limone Interdonato IGP – afferma l’Avv. Caminiti Interdonato – è un vero vanto della Riviera Jonica Messinese, lo possiamo definire un presidio di cultura e strumento di sviluppo economico del territorio, ma anche di rispetto dell’ambiente e del paesaggio tradizionale ”



La zona di produzione del Limone Interdonato  Messina IGP comprende diversi comuni della Provincia jonica Messinese: Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Alì, Alì’ Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Fiumedinisi, Pagliara, Mandanici, Furci Siculo, S.Teresa di Riva, Letojanni, S. Alessio Siculo, Forza D’Agrò, Taormina e Casalvecchio Siculo; Giardini Naxos e Savoca. La produzione del Limone Interdonato di Messina è legata a piccoli comuni ionici e la maggior parte delle colture si sviluppa su terrazzamenti.
Dal Limone Interdonato tra l’altro si possono ottenere diversi trasformati che stanno generando una piccola ma significativa microfiliera produttiva legata alla produzione di Limoncello, Grappa aromatizzata e di Marmellate al Limone Interdonato. Questo ha avvicinato molte donne che hanno dato vita a nuove aziende agricole che stanno dando nuova linfa al comparto e un tocco rosa alle prospettive di crescita del comparto.




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