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L' indiscussa protagonista della pasticceria siciliana: RICOTTA DI PECORA
Il Magazine sul Made in Sicily
Pubblicato da Sicilianet.net in Prodotti Tipici Siciliani · 26 Febbraio 2024
Da sempre, dopo aver fatto il formaggio i pastori e i casari ricavano dal siero la Ricotta di Pecora con un riscaldamento e l’acidificazione.



La Ricotta di Pecora Siciliana è inserita nell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.) Di origini antichissime, la ricotta veniva definita il formaggio dei poveri, perché sopperiva al fabbisogno nutrizionale delle classi meno abbienti, fornendo un alimento nutriente e di basso costo. La Ricotta di Pecora viene prodotta da novembre a giugno nell’intero territorio Siciliano.



La ricotta di pecora viene prodotta secondo un procedimento antichissimo, quello della “ricottura” del siero del latte. La parte liquida del latte, infatti, che si separa durante la preparazione del formaggio, viene cotta nuovamente ad alte temperature. Con la cottura del siero avviene il processo di coagulazione delle proteine, e da questo nasce la ricotta, che viene poi messa a scolare in particolari contenitori.



Gli antichi oggetti utilizzati per far scolare la ricotta fanno parte di quegli attrezzi artigianali che è possibile rivedere nei mercatini di antiquariato o nei ripostigli di vecchie case di campagna. I “fasceddi“ siciliani, costruiti in diverse dimensioni, erano utilizzati dai pastori per dare una forma al formaggio e per la scolatura della ricotta. In altre zone dell’isola, invece, venivano usate le “cavagne”. Realizzate da una canna legata, questi recipienti avevano una forma più sottile.
Oggi si usano principalmente contenitori in plastica che simulano quelli dell’epoca. Alcuni pastori dell’entroterra siciliano, più tradizionalisti, utilizzano ancora i “fasceddi” o le “cavagne” per far scolare il liquido della ricotta o per la preparazione della forma del formaggio.




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